top of page

Brand awareness online: che cos’è e come aumentarla


“Consapevolezza del marchio”: è questa la traduzione letterale dell’espressione “brand awareness”, divenuta più comune in seguito all'introduzione, nel 2001, della Piramide di Aaker, teorizzata appunto dall’economista statunitense David Aaker.


Secondo questa teoria, la notorietà di un marchio - o per meglio dire il gradimento dei consumatori nei confronti di un brand - può essere misurata. Si parte dall’”Unaware of Brand” (non conoscenza del marchio), alla base della piramide, per poi passare al gradino superiore, la “Brand Recognition” (che indica una conoscenza superficiale del marchio), seguito dalla “Brand Recall” (conoscenza forte). Sulla punta della piramide si trova infine il TOMA (Top of Mind), il livello più alto di conoscenza di un brand. Quest’ultimo viene raggiunto quando il brand è il primo a venire in mente al consumatore quando pensa a una determinata categoria di servizio o prodotto.


Nonostante siano passati più di due decenni, questa teoria è oggi valida più che mai. Ciò che è cambiato è l’how-to, ossia il modo in cui è possibile aumentare la notorietà di un marchio. Con l’avvento dell’online, infatti, sono state introdotte strategie molto diverse da quelle che si usavano anni fa per pubblicizzare un brand o un’azienda, e aumentare così la brand awareness. Di seguito se ne vedranno tre tra le più importanti.

  • Digital Marketing

Si tratta di una branca del marketing che sfrutta il web (e il digitale in generale) per sviluppare la propria rete e strategia commerciale. Fanno parte di questo ambito moltissime attività diverse, ma quella basilare è l’advertising. Si tratta di un’attività a pagamento volta a promuovere un brand.


Una tra le più importanti è la SEM (Search Engine Marketing), ovvero il marketing sui motori di ricerca. Questa attività, solitamente, si basa su un sistema ad asta e ha l’obiettivo di posizionare il sito il più in alto possibile nella lista dei risultati sui motori di ricerca.


Il costo della SEM è misurato in CPC (costo per click). Non a caso, infatti, a ogni click di un utente corrisponde appunto un costo. La SEM, oggi, è imprescindibile per chiunque possieda un’attività online e offline.


  • SEO

Anche la Search Engine Optimization (SEO), ovvero l’ottimizzazione di un sito per i motori di ricerca, è diventata d’obbligo oggi per qualsiasi marketer. La SEO si suddivide principalmente in due macro aree: SEO On Page e SEO Off Page.


La prima riguarda il miglioramento di tutti quegli elementi che si trovano all’interno delle pagine web di un sito, come per esempio i contenuti multimediali (testi, immagini, video), titoli, URL, meta description. Fanno parte di questa categoria anche l’ottimizzazione dell’usabilità delle pagine web interne al sito, e il miglioramento della user experience.


La seconda, invece, riguarda una serie di attività che si svolgono all’esterno del sito web, come la Link Building (che ha lo scopo di aumentare il numero e la qualità dei link in ingresso verso un determinato sito, e di conseguenza la sua autorevolezza), ma anche il Content Marketing, le recensioni e i social media.

L’obiettivo è sempre lo stesso: migliorare il posizionamento del sito sulla SERP.


  • Social Media Marketing

Fanno parte del SMM tutte quelle strategie volte a promuovere prodotti o servizi di un brand attraverso i canali social. Oltre al Social Media Advertising - che prevede l’utilizzo di strumenti a pagamento, come Facebook Ads, per impostare campagne pubblicitarie - il SMM si avvale anche di tante altre strategie per raggiungere i propri scopi.


Innanzitutto prevede la creazione di un piano editoriale, pensato in relazione al budget che si ha a disposizione, al proprio target di riferimento e alle piattaforme più adatte per i propri obiettivi. In seguito si dovrà monitorare costantemente i propri profili, interagendo con tutti gli utenti per aumentare l’engagement e valutando anche di avviare una o più campagne di Influencer Marketing.

Si tratta di un’attività in costante crescita, che prevede la collaborazione con Influencer e Content Creator per pubblicizzare il proprio marchio.


Basti pensare che, secondo l’agenzia statunitense Tomoson, specializzata in buzz e Influencer Marketing, ben il 76% dei marketer riconosce una stretta correlazione tra Influencer Marketing e Customer Loyalty.


È evidente, in definitiva, quanto sia importante per un brand oggi, in un mondo sempre più iperconnesso e digitalizzato, curare la propria immagine online. Le tecniche per farlo sono moltissime, come si è visto.


L’importante è fissare degli obiettivi e rispettarli.



55 views0 comments

Recent Posts

See All
bottom of page