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SEO: cos è, come si fa e perché è importante


SEO è l’acronimo di “Search Engine Optimization”, ovvero “ottimizzazione per i motori di ricerca”, e consiste in tutte quelle tecniche atte a migliorare il posizionamento di un sito tra i risultati dei motori di ricerca in maniera organica (ossia non a pagamento).





La SEO si compone di moltissime attività diverse ma, in definitiva, si può dire che il suo obiettivo finale sia quello di generare traffico su un determinato sito e trasformare i contatti in lead. Le tecniche usate dagli esperti SEO per fare in modo che i siti abbiano il più alto rank possibile su Google sono cambiate moltissimo negli anni, rimanendo però sempre importanti per chi vuole farsi conoscere online e offline. Vediamo quindi di seguito come si inizia a fare SEO e perché per una azienda è fondamentale investire su questa attività.


Come funziona e come si fa SEO


Per capire come funziona la SEO occorre comprendere innanzitutto il funzionamento dei motori di ricerca. Questi, periodicamente, scansionano il web attraverso i crawler, dei software, per analizzare i contenuti nuovi oppure quelli aggiornati. Dopo di che, archiviano tutto il materiale in un database, al quale attingono per comporre la classifica dei risultati SERP, ogniqualvolta un utente effettua una ricerca.


Ma da cosa si comincia per fare SEO? L’ottimizzazione per i motori di ricerca si basa innanzitutto sull’analisi degli intenti di ricerca (“search intent”) degli utenti: lo scopo, infatti, è intercettare le loro necessità, i loro dubbi, le loro domande, e provare a dar loro una risposta esauriente attraverso i propri siti.


Questo viene fatto ricercando anzitutto le cosiddette “keyword”, ovvero le “parole chiave”, che corrispondono alle ricerche maggiormente effettuate dagli utenti su Google. Le keyword verranno poi inserite nelle campagne SEO, sia on-site (ovvero all’interno delle pagine del proprio sito), che off-site (ossia sul altri siti web nell’ambito dell’attività chiamata Link Building).


La SEO, inoltre, prevede un costante aggiornamento dei contenuti presenti sul proprio sito web, e un continuo miglioramento del linking interno (ovvero l’insieme dei link interni al proprio sito esistenti tra le sue varie pagine). Per questo genere di attività è importante affidarsi a un buon editor, che conosca a fondo i principi del web writing.


Ma oltre ai contenuti, il proprio sito dovrebbe essere SEO-friendly anche dal punto di vista della struttura: questo significa che dovrebbe facilitare l’esperienza di navigazione dell’utente e, al tempo stesso, rendere semplice la scansione e l’indicizzazione da parte dei crawler, oltre a essere accessibile da tutti i diversi tipi di dispositivi (PC, tablet, smartphone). In poche parole, deve piacere a Google. A questo scopo, ci si deve rivolgere a un competente web developer, una professionista molto richiesto negli ultimi anni proprio per via dell’aumento dell’uso di Internet.


Perché la SEO è importante?


Come riporta Il Sole24Ore, sono 5,7 milioni le ricerche effettuate su Google ogni minuto. Questo dato è emblematico per capire come mai oggi un’azienda non può non investire nelle attività SEO. I motori di ricerca sono sempre più utilizzati in tutto il mondo, e ignorare questa realtà farebbe solo perdere importanti opportunità di crescita.


Grazie alla SEO, in definitiva, sarà possibile aumentare l’autorevolezza e la notorietà del proprio brand online, oltre a generare visite da parte di utenti realmente interessati. In altre parole, il traffico che si riceverà sarà organico, cioè spontaneo. Ovviamente, non è un’attività che si può improvvisare: è importante affidarsi a uno o più esperti per definire nel dettaglio la strategia migliore da seguire.


Se da una parte è più che vera l’espressione “Content is King” (“il contenuto è sovrano”), dall’altra è importante ricordare che nessun contenuto, nemmeno il migliore di tutti, sarà in grado di portare benefici misurabili nel tempo se non viene ottimizzato per Google.


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